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Imposta di soggiorno, anche ad Alcamo aumenti fino al 50% dal 2026. Le nuove tariffe approvate dalla giunta comunale

– ALCAMO, martedì 4 NOVEMBRE 2025 – Anche ad Alcamo, dal prossimo anno diventerà più onerosa l’imposta locale a carico delle persone che alloggiano nelle strutture ricettive del territorio. Sarà applicato, infatti, un incremento fino al cinquanta per cento della tariffa dell’imposta di soggiorno, a partire dal 1° gennaio 2026. Il provvedimento è stato deliberato dalla giunta comunale, in linea con gli aumenti già approvati, in tal senso, dal Governo nazionale e tenendo conto anche di una serie di proposte elaborate, nelle scorse settimane, dalle commissioni e dai gruppi consiliari per l’aggiornamento del Dup, ossia del Documento unico di programmazione 2026/2028. Il decreto Anticipi approvato dal Consiglio dei ministri, infatti, prevede anche la proroga per il 2026 delle misure incrementali sull’imposta di soggiorno.

Negli ultimi anni, il territorio di Alcamo (nell’immagine qui in alto, una veduta del centralissimo corso VI Aprile), dove il flusso turistico anche dall’estero ha dato impulso al mercato immobiliare legato soprattutto agli affitti brevi, ha fatto registrare una lievitazione degli introiti relativi, appunto, all’imposta di soggiorno. Introiti che, come fa sapere il Comune, superano i 100 mila euro nell’anno attuale e si prevedono almeno 150 mila euro di entrate nel 2026, sulla base delle nuove tariffe che entreranno in vigore dal 1° gennaio del nuovo anno. Quelle attuali erano state approvate dal consiglio comunale il 10 febbraio 2020.

“Il gettito dell’imposta di soggiorno – ricorda il vicesindaco Alberto Donato, che ha infatti sottoscritto l’approvazione della delibera di giunta – è destinato a finanziare interventi in materia di turismo, compresi quelli a sostegno delle strutture ricettive, interventi di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali ed ambientali locali, nonché dei relativi servizi pubblici locali”.

La tariffa dell’imposta di soggiorno ad Alcamo, dunque, applicata ad ogni persona per notte fino a un massimo di cinque giorni consecutivi, aumenterà da 2,50 a 3,75 euro per alberghi e residence turistici a cinque stelle, da 1,50 a 2,25 euro sia per quelli a quattro stelle che per quelli a tre stelle, così come per gli agriturismi a tre e quattro spighe, da 1 a 1,50 euro per gli agriturismi a uno e due spighe, così come per gli alberghi e residence turistici a una o due stelle, per bed and breakfast, pensioni, affittacamere, case a appartamenti per vacanze, appartamenti, ville ammobiliate per uso turistico in locazione breve. Infine, è previsto un aumento da 0,50 a 0,75 euro per l’imposta di soggiorno in strutture ricettive all’aria aperta (campeggi, agricampeggi, aree di sosta), ostelli, foresterie e rifugi.

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