– ALCAMO, lunedì 14 LUGLIO 2025 – Aveva imbracciato un fucile da caccia e si era messo a sparare due colpi in aria, con cartucce calibro 12, senza provocare danni a persone né a cose. Il grave gesto è bastato per far aprire le indagini da parte del Commissariato di Pubblica Sicurezza alcamese, che in queste ore fa sapere di averlo tratto in arresto. Si tratta di un trentunenne incensurato di Alcamo. Reo confesso dell’atto intimidatorio, e a seguito del sequestro dell’arma, la sua posizione è stata vagliata dal pubblico ministero di turno della Procura di Trapani, che ha concordato con l’operato della Polizia giudiziaria e ha quindi disposto l’arresto nella flagranza di reato per detenzione e porto abusivo di armi. Celebrata la rituale udienza di convalida innanzi al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trapani, l’arresto è stato convalidato con l’applicazione della misura cautelare personale dell’obbligo di dimora nel Comune di Alcamo con permanenza domiciliare notturna.
La vicenda trae origine da un intervento che i poliziotti avevano effettuato nella tarda serata del 4 luglio nel largo Alcide De Gasperi. Gli agenti, in servizio di controllo del territorio, erano stati chiamati ad intervenire all’interno di un vicolo delimitato dal complesso Iacp, dove era stato segnalato, appunto, che l’individuo aveva appena sparato. Dalle testimonianze raccolte si era appreso che quest’ultimo, immediatamente dopo, si era allontanato su un’autovettura di colore verosimilmente rosso di cui non erano stati forniti altri elementi descrittivi.
Nonostante fossero esigue le indicazioni per individuarlo, la Sezione investigativa del Commissariato, sin dalle prime luci dell’alba del giorno dopo, aveva avviato una serie di attività di ricerca, che hanno infine consentito di arrestare il trentunenne.
Con il minuzioso riscontro delle dichiarazioni rese da vari testimoni, gli inquirenti sono riusciti a ricostruire il quadro della situazione. Si sarebbe trattato, infatti, di un atto intimidatorio, maturato in un preciso contesto. Nel pomeriggio del giorno precedente, infatti, come fa sapere la Polizia, l’arrestato aveva avuto un acceso diverbio, per ragioni ancora in causa di accertamento, con un giovane concittadino. Diverbio sfociato in un’aggressione fisica. L’uomo poi arrestato, sentendosi gravemente offeso ed essendo in possesso di alcuni fucili appartenuti a suo padre, ormai defunto, aveva deciso di imbracciarne uno e di portarsi sotto casa dell’antagonista laddove, a scopo intimidatorio, aveva quindi esploso due colpi d’arma da fuoco lasciando i bossoli sul posto. Il grave quadro indiziario aveva indotto gli investigatori a perquisire l’abitazione dell’arrestato, trovando così le armi che erano appartenute al padre, tranne il fucile utilizzato per sparare. Messo alle strette, il giovane aveva infine portato gli investigatori in un’altra abitazione nella sua disponibilità, dove i poliziotti avevano quindi rinvenuto il fucile da lui utilizzato la notte prima.