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Sanità pubblica in crisi, l’Ordine dei medici di Trapani: “Non ci arrendiamo”. Occorre più organico

– Sabato 11 GENNAIO 2025 – Destano diffusa preoccupazione, le più recenti notizie dal mondo della sanità pubblica in Sicilia, in particolare quelle riguardanti le gravi difficoltà di gestione di un importante ospedale come “Villa Sofia” a Palermo. Ma anche, in generale, l’emergenza legata alle frequenti aggressioni a medici e infermieri in vari presidi sanitari. Anche nel territorio di Alcamo, ancor prima che affrontare l’annosa tematica relativa alle prospettive di realizzazione di un nuovo ospedale (di recente, intanto, si è prospettata come imminente la costruzione della tanto annunciata “Casa della comunità” in contrada San Gaetano), è prioritario colmare le sempre più allarmanti carenze quantitative di professionisti disponibili, a cominciare dai medici di base. E tra i primi a preoccuparsi, ovviamente, sono i professionisti del settore. Quello che stiamo vivendo – commenta infatti Filippo Mangiapane, presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri della provincia di Trapani – non è di certo il periodo migliore per il Servizio sanitario nazionale e per la classe medica in particolare”.

“L’Ordine dei medici, ente di diritto pubblico sussidiario dello Stato, ha come missione principale la tutela della salute dei cittadini – afferma -. Tuttavia, questa missione è oggi gravemente ostacolata da una serie di problematiche che mettono a rischio l’efficienza del servizio sanitario e la serenità della categoria medica”.

Il servizio video


Come si può ascoltare nel filmato, il presidente dell’Ordine, in particolare, fa riferimento alla carenza di organico e ai turni massacranti. “La carenza di personale negli ospedali e sul territorio è ormai insostenibile – sottolinea Mangiapane -. Una volta, lavorare nel pubblico era il sogno di ogni medico, anche per il prestigio che ne derivava. Oggi non è più così. Il nostro Ssn non è più attrattivo come una volta. I colleghi sono costretti a turni asfissianti che non solo compromettono la qualità della vita privata, ma hanno inevitabili ripercussioni anche sul servizio offerto ai pazienti”. Come è ampiamente noto, questa situazione pesa tanto sui medici quanto sui cittadini, rallentando l’accesso alle cure e aumentando i tempi di attesa.

Aggressioni e contenziosi aggravano questo stato emergenziale. “Un altro fronte critico – prosegue infatti – è rappresentato dalle aggressioni, fisiche e verbali, ai danni degli operatori sanitari, un fenomeno che si registra con preoccupante frequenza soprattutto nei pronto soccorso e nelle guardie mediche. L’aumento delle violenze nei confronti del personale sanitario è un problema che richiede interventi urgenti”, avverte Mangiapane, ricordando che non meno preoccupante è l’incremento dei contenziosi giudiziari contro i medici. “Troppi colleghi sono esposti a una ribalta mediatica ingiustificata – spiega -, spesso a seguito di accuse infondate. È importante sottolineare che circa il 95% dei procedimenti giudiziari si conclude con un nulla di fatto” precisa il presidente dell’Ordine, il quale sostiene: “Questi procedimenti, oltre a danneggiare la reputazione dei professionisti, generano un clima di sfiducia tra i cittadini e il personale medico”.

“Noi medici non siamo maghi: siamo professionisti che ogni giorno fanno del loro meglio per garantire la salute dei pazienti”, tiene ad evidenziare Mangiapane, chiarendo a tutti che, nonostante le difficoltà, la categoria non si lascia scoraggiare: “Questi ostacoli ci spingono ad affrontare le sfide con maggiore determinazione, consapevoli che solo un’azione congiunta tra Ordine, istituzioni e cittadini può rendere il servizio sanitario più equo e accessibile a tutti”.

Dunque, da parte dell’Ordine dei medici di Trapani si diffonde un appello alle istituzioni e alla società civile: “L’Ordine rinnova il proprio impegno al fianco della comunità, ma chiede interventi concreti: contrastare la carenza di personale rendendo più attrattivo lavorare nel Servizio sanitario nazionale. I concorsi si fanno, ma i colleghi preferiscono lavorare altrove. Il problema è complesso e richiede un ripensamento delle condizioni di lavoro e della valorizzazione della professione medica”, osserva Mangiapane. Il quale sollecita misure di sicurezza per tutelare gli operatori sanitari e campagne di sensibilizzazione per ripristinare la fiducia tra medici e pazienti.

“Il nostro obiettivo rimane quello di garantire un servizio sanitario pubblico efficiente e inclusivo, perché la salute è un diritto fondamentale di tutti i cittadini” conclude Mangiapane.

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