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Gite in barca con la musica a palla, scatta l’ordinanza per limitare il fenomeno. La Guardia costiera: “Disturba anche il canale di emergenza”

– Venerdì 18 LUGLIO 2025 – Non soltanto rispettare le basilari norme in tema di navigazione e di distanziamento, per ovvi motivi di sicurezza, dalla costa. I diportisti, infatti, devono anche attenersi alle limitazioni disposte in base all’ordinanza 258 del 2025, firmata ieri dalla Capitaneria di porto di Trapani, in coordinamento con tutte le altre Capitanerie della Direzione marittima della Sicilia occidentale, per regolamentare un fenomeno che può rivelarsi disturbante anche in caso di emergenza in mare. Si tratta, infatti, della sempre più diffusa abitudine, sui mezzi di trasporto galleggianti, di mettersi ad ascoltare musica o emissioni sonore in genere ad altissimo volume, in particolare sulle unità da diporto ormeggiate entro i 500 metri dalla costa.

Un fenomeno che, come rende noto la Guardia costiera, dall’inizio dell’estate è in esponenziale aumento, e provoca continue proteste e conseguenti segnalazioni da parte di cittadini e turisti che ambiscono a vacanze più tranquille e rilassate. Anche nell’area del Golfo di Castellammare su cui affaccia, tra l’altro, Alcamo Marina e dove molti diportisti alcamesi, in particolare da Castellammare, prendono gommoni, motoscafi e yacht per trascorrere giornate di spensieratezza e fare il bagno nelle acque antistanti i litorali del circondario.

Già dalle scorse estati, ma in maniera ancor più evidente quest’anno, infatti, si è riscontrata una crescita a dismisura soprattutto del fenomeno delle feste a bordo di unità da diporto private o a noleggio, nei tratti di mare adiacenti alla costa con utilizzo improprio di impianti di diffusione sonora esterna percepibili su vaste aree di mare e costiere del circondario marittimo trapanese.

L’autorità marittima tiene a sottolineare che “questi comportamenti, oltre a recare disturbo alla quiete pubblica, risultano, nello specifico, gravemente pregiudizievoli per la sicurezza della navigazione, atteso che arrecano disturbo al corretto ascolto del canale 16 – dichiarato a livello internazionale canale di emergenza, cui ciascun navigante non può esimersi al fine di non incorrere in possibili omissioni in caso di richieste di soccorso durante la navigazione – ovvero compromettono l’ascolto di segnali sonori di unità navali tesi ad evitare sinistri marittimi”.

Per tale motivo, si è rilevata la necessità di provvedere alla tutela della salvaguardia della vita umana in mare nell’ambito di 500 metri dalla costa, dove insistono attività di balneazione e da diporto in relazione alle situazioni di emergenza. “Ciascun bagnante e/o navigante non può esimersi dal vigile ascolto – prosegue infatti – al fine di non incorrere in possibili omissioni in caso di richieste di soccorso in prossimità, con la necessità di provvedere alla tutela della sicurezza della navigazione connessa agli ambienti di vita interni ed esterni dell’unità navale. Spiace rilevare che, ancora una volta, si è costretti ad intervenire con norme cogenti che prevedono sanzioni amministrative (multe fino a più di 1.000 euro) – conclude – e, nei casi più gravi, denunce penali, quando il minimo buon senso, la normale diligenza e una basilare educazione potrebbero far sì che tutti quelli che vanno per mare, per lavoro o per diletto, possano convivere con reciproco rispetto e soprattutto in sicurezza”.

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