– ALCAMO, mercoledì 21 MAGGIO 2025 – In piena crisi idrica, scatta da parte del Comune di Alcamo l’operazione di potenziamento delle portate dell’acquedotto che, dalle sorgenti di Chiusa e Dammusi in provincia di Palermo, gioca un fondamentale ruolo nel quadro relativo all’approvvigionamento del prezioso liquido per la popolazione alcamese (nell’immagine qui in alto, il serbatoio comunale Bottino). In tal senso, l’amministrazione del sindaco Domenico Surdi si sta intanto muovendo con l’attuazione del progetto, da oltre 4 milioni di euro, che riguarda la manutenzione straordinaria e l’efficientamento della condotta idrica adduttrice di Cannizzaro. Adesso, il Comune ha affidato due incarichi tecnici, funzionali alla realizzazione del progetto esecutivo di potenziamento delle portate idriche da entrambe le sorgenti di Chiusa e Dammusi.
Sono di ieri, infatti, due determine della Direzione comunale 1, che si occupa di pianificazione e ambiente, con le quali viene stabilito, rispettivamente, di affidare un incarico di fattibilità tecnica ed economica e progettazione esecutiva, l’altro in ambito geologico. Nel primo caso, la professionista incaricata è l’ingegnere Gabriella Vaglica, prevedendo una complessiva spesa di oltre 21 mila euro, mentre al geologo Leonardo Ortoleva è stato affidato il servizio di relazione geologica e idrogeologica e delle indagini geofisiche, stanziando oltre 8 mila euro.
Gli interventi da predisporre sono finalizzati alla manutenzione straordinaria delle opere di captazione esistenti che, aggiungendo anche l’approvvigionamento idrico mediante i pozzi di Rakali, nelle attuali condizioni consentono di canalizzare nella rete di adduzione esterna dell’acquedotto alcamese 44 litri d’acqua al secondo, più gli oltre 47 litri al secondo da Cannizzaro e 19 litri al secondo da Siciliacque, per un totale di oltre 110 litri al secondo, come ha affermato nei giorni scorsi l’assessore comunale al Servizio idrico integrato Vittorio Ferro, il quale ha anche annunciato che “si sta lavorando per ottenere l’acqua anche dai pozzi di Inici”, nel Castellammarese.
Nell’attuale periodo, l’amministrazione Surdi, mediante l’ufficio comunale preposto, gestisce l’organizzazione dei turni dell’acqua nella città Alcamo stabilendo una cadenza minima di sei giorni, che è difficilmente sostenibile. Numerose sono le lamentele da parte di cittadini che, da varie zone del territorio segnalano anche attese molto più lunghe ed evidenziano, quindi, una crisi idrica che, soprattutto con l’arrivo dei mesi più caldi, deve essere fronteggiata con tempestività.
Alcamo, interventi per potenziare la portata d’acqua da Chiusa e Dammusi. Il Comune affida incarichi tecnici
