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Alcamo, via Mazzini. Restaurata la cappella di Gesù alla colonna

– ALCAMO, martedì 19 AGOSTO 2025 – Torna a splendere, la cappella di Gesù alla colonna, situata in via Mazzini a pochi passi dalla piazza Ciullo, ossia sul lato est all’esterno della chiesa del Gesù i cui spazi interni, invece, rimangono ancora inagibili da quasi dieci anni per motivi di sicurezza. Il restauro della cappella è stato effettuato da un gruppo di maestranze locali, coordinate dal presidente della locale Congregazione della Sacra Famiglia, Matteo Scarcella. Domenica pomeriggio, si è svolta una cerimonia con la solenne benedizione (nelle immagini, fornite da Francesco Benenati), impartita dal vicario foraneo don Franco Finazzo, con l’arciprete don Enzo Santoro, il parroco di Sant’Oliva padre Saverio Renda e don Pietro Filippi, rettore della chiesa della Sacra Famiglia. Anche il sindaco Domenico Surdi ha preso parte alla celebrazione.

“Costruita probabilmente intorno al 1860, quando i Gesuiti non erano ad Alcamo, la cappella è appoggiata a quella Sant’Ignazio di Loyola – racconta la Congregazione -. Vi si venera una statua di Gesù alla colonna: una devozione antica e diffusa, nella cittadina alcamese, in quanto i parenti dei detenuti nelle carceri vi si recavano e si recano per pregare Gesù, appunto, che ha sperimentato l’essere carcerato e torturato. La gestione di questa cappella – prosegue – era affidata a una famiglia che abitava nel quartiere. L’ultima proprietaria fu Maria Mancuso, abitante in via Tenente Vito Manno. Ad interessarsi particolarmente, affinché la cappella fosse custodita e quindi ben tenuta, fu il superiore di quel tempo, padre Salvatore Lentini, per affidarla ai Gesuiti, per poi concordare la realizzazione di un cancello in ferro e l’acquisto di una nuova statua del Gesù sofferente. La statua, in legno, fu fornita da una ditta di Ortisei (Bolzano): alta 1 metro e 42 centimetri, venne solennemente benedetta il Giovedì Santo del 1965. Tutti questi particolari – conclude – ci provengono dai ricordi del frate Vincenzo Frangiamore, sacrista del Collegio per circa trent’anni fino al 1981”.

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