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Dissalatori, sopralluoghi di Schifani. “Presto in funzione anche quello di Trapani”

– Giovedì 24 LUGLIO 2025 – “È ormai questione di poco tempo: l’acqua trattata dai tre dissalatori mobili finanziati dalla Regione siciliana con 100 milioni di euro sarà presto immessa nelle reti idriche”. Esordisce con queste parole, il comunicato che il Governo regionale ha appena diffuso, in riferimento alle prospettive di rimettere in funzione i dissalatori di Gela, Porto Empedocle e Trapani, spiegando infatti: “Questa mattina il presidente della Regione Renato Schifani, accompagnato dall’assessore all’Energia Francesco Colianni, dal prefetto di Agrigento Salvatore Caccamo e dal capo della Protezione civile regionale Salvo Cocina, ha effettuato, a sorpresa, un sopralluogo nell’impianto di Porto Empedocle per verificare lo stato dei lavori. Nella struttura dell’Agrigentino sono stati completati il riempimento delle condotte di adduzione e scarico a mare, i test elettrici, idraulici e l’osmosi inversa”. Schifani si è poi recato anche al dissalatore di Gela.

La crisi idrica rimane un tema centralissimo nel dibattito anche ad Alcamo, dove il Comune continua ad annunciare turni di erogazione di sette giorni, ma gran parte della popolazione lamenta di dover attendere l’acqua per tempi anche molto più lunghi.

“Sono soddisfatto – dichiara intanto Schifani (nelle immagini qui in alto e seguenti, le sua visite di oggi) – dei progressi raggiunti a Porto Empedocle. L’obiettivo che ci eravamo prefissati si avvicina e i tempi sono stati rispettati. Dai primi di agosto entreranno in rete fino a 120 litri di acqua al secondo che aumenteranno la dotazione idrica per un bacino di circa duecentomila persone. Una risposta concreta alle popolazioni più colpite dalla crisi idrica. Quando i tre impianti saranno pienamente operativi – prosegue -, insieme ad altre fonti attivate in questi mesi, sarà possibile alleviare le difficoltà nelle province di Agrigento, Trapani e Caltanissetta, tra le più colpite dalla siccità. Abbiamo investito – evidenzia inoltre – non solo in nuove fonti di approvvigionamento, ma anche nel rifacimento delle reti. Un’azione mai vista in passato, che oggi inizia a dare i suoi frutti”.

Anche a Gela i lavori stanno procedendo a buon ritmo. L’impianto è nella fase iniziale di avvio: sono già state pulite le tubazioni e messe in pressione le condotte sia per l’adduzione dell’acqua che per lo scarico a mare. Intanto, sui moduli di dissalazione sono in corso i test elettrici, mentre quelli idraulici prenderanno il via a breve. Anche il dissalatore di Gela potrà produrre quasi 100 litri di acqua al secondo. In caso di necessità, la portata potrà essere raddoppiata, grazie alle particolari prese di adduzione della struttura. Il terzo impianto a entrare in funzione nelle prossime settimane sarà quello di Trapani.

“Ringrazio l’Eni – dichiara Schifani riferendosi al suo sopralluogo a Gela – per l’ospitalità che ci ha consentito di risolvere anche i problemi di natura ambientale. La situazione è migliorata grazie agli interventi fatti sugli invasi, sulle reti di collegamento e sui pozzi, per reperire nuove fonti di approvvigionamento. E con la realizzazione dei due grandi dissalatori di Palermo, che affideremo con il sistema del project financing, potremo governare la situazione con maggiore tranquillità e stabilità. Abbiamo inoltre finanziato con 50 milioni il rifacimento della rete idrica di Agrigento. Una volta completata, sarà un’opera epocale, per la città che soffre a causa di dispersioni che arrivano al 50 per cento dell’acqua disponibile. Vigiliamo costantemente sulla realizzazione dei lavori attraverso la commissione che ho appositamente istituito”.

I tre impianti di dissalazione, come fa sapere la Regione, “sono realizzati da Acciona, azienda leader del settore del trattamento delle acque, e saranno gestiti da Siciliacque, società del gruppo Italgas”. La Regione, tra l’altro, rende noto di aver “finanziato non solo i dissalatori mobili di Gela, Porto Empedocle e Trapani, ma anche il revamping dell’impianto fisso di Porto Empedocle, operando con tempi celeri e secondo un modello virtuoso di collaborazione pubblico-privato, che ha coinvolto la struttura commissariale nazionale e Italgas, tramite la controllata Sicilacque, responsabile della gestione”. E conclude: “I container con le attrezzature sono arrivati a giugno. Per la gestione, la manovra finanziaria in esame all’Ars prevede uno stanziamento di quasi 10 milioni di euro da parte della Regione, a cui si aggiungeranno 21 milioni erogati dallo Stato”.

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