– ALCAMO, mercoledì 28 MAGGIO 2025 – C’è anche un terzo individuo, tra gli arrestati nell’ambito delle indagini sull’omicidio del settantaduenne partinicese Antonino Arculeo. Nella serata di ieri, infatti, la Polizia di Stato, su delega della Procura della Repubblica di Trapani, ha dato esecuzione a una misura cautelare in carcere, emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trapani, nei confronti di un trentaduenne alcamese, che abiterebbe nel quartiere Maria Ausiliatrice e che deve rispondere, adesso, dei delitti di omicidio, distruzione e soppressione di cadavere.
Le indagini, condotte congiuntamente dalla Squadra mobile di Palermo e da quella di Trapani, con il supporto operativo del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Partinico e di quello di Alcamo, hanno consentito di formulare l’ipotesi del coinvolgimento nell’efferato omicidio di Arculeo, il cui cadavere semicarbonizzato è stato rinvenuto nel territorio di Calatafimi Segesta, nella zona delle acque termali, lo scorso 9 maggio.
Già nell’ambito delle indagini, erano stati sottoposti a fermo di indiziato di delitto due soggetti partinicesi di 35 e 47 anni, tuttora rinchiusi in carcere su disposizione del giudice per le indagini preliminari di Palermo, misura che è stata confermata dal gip di Trapani, anche a seguito delle indagini recentemente svolte su delega della Procura trapanese.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, la vittima sarebbe stata colpita con almeno diciassette coltellate, in un contesto di estrema violenza, in un luogo isolato dove il corpo è stato dato alle fiamme nel tentativo di ostacolare le indagini e rendere difficile l’identificazione. L’attività investigativa, sviluppata attraverso rilievi tecnici, analisi dei tabulati telefonici, tracciamenti GPS e acquisizione di immagini da sistemi di videosorveglianza, ha permesso di ricostruire le fasi precedenti e successive all’omicidio, consentendo di rassegnare alla Procura della Repubblica rilevanti risultanze probatorie.
Le indagini proseguono, per accertare eventuali responsabilità di ulteriori soggetti e per definire compiutamente il movente del delitto. Che sembrerebbe legato, come fa sapere la Polizia, a motivi economici e alla ragionevole possibilità che i soggetti ritenuti responsabili dell’omicidio intendessero sottrarre ad Arculeo una cospicua somma di denaro, che l’uomo portava con sé la sera dell’omicidio. Ciò essendo documentato il maldestro tentativo di somministrare alla vittima un integratore di melatonina, con la verosimile intenzione di stordirlo.