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La morte di Federico Asta, “pasticciere dei vip”. Anche ad Alcamo ancora molto dolore. Il ricordo della zia Maria

– ALCAMO, venerdì 6 DICEMBRE 2024 – Si avvicinano le festività natalizie, ma anche ad Alcamo il dolore è ancora bruciante, nel ricordo della morte di Federico Asta (nella foto qui in alto), avvenuta a causa di un incidente stradale la sera del 21 ottobre scorso a Bologna. Una morte che non soltanto ha interrotto l’esistenza di un trentaquattrenne brillante, grande lavoratore, generoso, che si impegnava molto nel sociale e che aveva ancora tanti sogni da realizzare. In modo brusco e devastante, il lutto ha inghiottito la serenità di un’intera famiglia, della sua moglie e dei loro bambini ancora da crescere. E dei tantissimi amici, conoscenti ed estimatori di Federico. Che era ormai ampiamente noto come il “pasticciere dei vip”, essendo talentuoso interprete di un’arte gastronomica che si esprimeva soprattutto nella produzione dolciaria, mediante la quale dava continuità, in modi geniali e apprezzatissimi, alla bravura artigianale trasmessagli dai suoi familiari predecessori, originari proprio di Alcamo e trasferitisi, ormai da tanti anni, nel capoluogo emiliano per trovare miglior fortuna ed esprimere in modalità più fruttuose le proprie qualità. Federico, negli anni, aveva realizzato dolci e torte anche per Papa Francesco, oltre che per numerosi personaggi dello spettacolo e dello sport.

Viene raccolta, qui su AlcaMondoBlog, ed esaudita la richiesta di pubblicazione da parte di Maria Asta, zia di Federico e la quale vive ad Alcamo. Maria Asta è molto conosciuta soprattutto nell’ambiente dei Salesiani alcamesi. Da molti anni, infatti, si occupa di istruire e di guidare i giovani, accompagnandoli in una prospettiva cristiana. La pubblicazione di questo suo pensiero avviene oggi, non essendo stata possibile nelle scorse settimane, a causa della contestuale interruzione dell’attività di AlcaMondoBlog nei mesi di ottobre e, in parte, di novembre. Ecco, dunque, il pensiero che Maria Asta ha scritto per ricordare Federico, vittima dell’incidente avvenuto, poco dopo le ore 22 dello scorso 21 ottobre, sullo stradone che collega Casalecchio a Bologna. Fatale lo scontro tra un Suv e il motoveicolo su cui Federico viaggiava.

Federico o Fede, come lo chiamavamo in tanti e per tutti “il pasticciere dei vip”, era un ragazzo sempre sorridente e con tanta voglia di vivere e di fare. Era sposato e padre di due bambini di nove e sei anni, legatissimi a lui e per i quali stravedeva.
A 15 anni aveva lasciato la scuola e il calcio, sua grandissima passione e per il quale rappresentava una giovane promessa, per iniziare a lavorare nell’azienda di famiglia.
L’azienda, una pasticceria molto rinomata a Bologna, aveva iniziato la sua attività lavorativa 50 anni fa con i quattro zii, tra cui il suo papà, e il nonno. Dopo parecchi anni, ognuno dei fratelli ha lasciato per vari motivi e, finalmente, due anni fa, Fede realizzava il suo sogno di avere la pasticceria tutta per sé.
Aveva iniziato, con la beneficenza ai vari enti scolastici, ospedalieri e militari, a farsi conoscere come un grande lavoratore, buono, generoso e pieno di idee e voglia di fare. Lavorava di giorno e, spesso, tutta la notte. E, quando gli si diceva che almeno due ore a notte era meglio che dormisse, la sua risposta era sempre la stessa: “Non ho tempo, devo lavorare”.
Ora il sogno di Fede si è spezzato e, con esso, tanti cuori.


Giuseppe, uno degli zii di Federico essendo fratello del padre Francesco Asta e della stessa Maria Asta, morì anche lui in un incidente stradale guidando una moto, nell’aprile 2021 sulla strada provinciale 55 tra Alcamo e Alcamo Marina. Un tragico destino per entrambi e al quale si aggiunge la morte anche del padre, Francesco, stroncato da una malattia lo scorso anno.

Come riporta “Il Resto del Carlino”, la pasticceria di Federico Asta vantava tra i suoi clienti moltissimi volti noti. Inoltre, negli anni del Covid, aveva supportato il lavoro in prima linea di medici e infermieri degli ospedali Maggiore e Sant’Orsola impegnati nella pandemia, regalando loro bomboloni appena sfornati e consegnati direttamente in corsia. Quando ha perso la vita, si stava impegnando a fare lo stesso per i volontari impegnati nell’emergenza dell’alluvione dello scorso 19 ottobre.
La moglie Giorgia ha comunicato di non riuscire ad affrontare da sola le difficoltà economiche e di gestione della pasticceria del marito, e che perciò intendeva chiudere. Ma subito si è attivato un cordone di solidarietà, lanciando l’idea di avviare una raccolta di fondi per supportare lei e i suoi due bambini e organizzare eventi e iniziative mirate a organizzare un lavoro di squadra per fare ripartire l’attività.

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